22 Ottobre 2020

Superbonus 110%, l’occasione eccezionale

Dal luglio di quest’anno fino a tutto il 2021, si possono rinnovare gli edifici e le abitazioni a basse prestazioni energetiche, con il Superbonus dello Stato.

Con un contributo statale senza precedenti, arriva il Superbonus 110% che sarà disponibile fino al 31 dicembre del 2021. L’occasione è davvero straordinaria. L’importante è avere chiari i principi generali prima di avviare una procedura che può dare grandissimi vantaggi a un intero edificio. L’argomento necessita di una certa preparazione per inquadrare le possibilità e le esclusioni di questa iniziativa.

 

Perché il Superbonus?

Lo scopo principale dell’iniziativa è di ridurre drasticamente consumi ed emissioni nocive. Inoltre, l’Italia deve ottemperare agli ambiziosi obiettivi europei in fatto di lotta al riscaldamento globale e utilizzo delle fonti rinnovabili.

 

Chi ha diritto al Superbonus e chi no

Per le ragioni appena elencate, la normativa tende a favorire i condomini e gli edifici più grandi, quelli in cui è possibile realizzare un maggior risparmio energetico, ma anche gli edifici unifamiliari possono beneficiare del Superbonus.

 

Quanto, cosa, come e i perché del bonus statale riqualificazione energetica

Il Superbonus restituisce appunto il 110% di quanto investito in riqualificazione dell’edificio e dell’impianto, soltanto se si accresce di almeno due livelli la classe energetica dell’edificio stesso. In pratica, per ogni 100.000 € spesi in cappotti termici, pannelli fotovoltaici, pompe di calore, caldaie evolute, impianti ibridi e altre soluzioni, lo Stato permette di detrarre 110.000 € spalmando in 5 anni la riduzione di tasse corrispondente (IRPEF).

 

Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.) per il Superbonus

Prima dell’intervento è assolutamente necessaria la consulenza di un professionista abilitato a certificare la classe energetica dell’edificio tramite l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.). Serve poi un progetto che definisca gli interventi tecnici necessari per elevare di almeno due classi energetiche l’edificio stesso e una nuova certificazione energetica (A.P.E.) che garantisca il risultato ottenuto.

Gli interventi necessari (detti trainanti) ruotano attorno alla riduzione della dispersione termica e al rinnovamento dell’impianto di climatizzazione invernale. La posa del cappotto termico è l’elemento centrale per garantire una coibentazione sufficiente. La sostituzione dell’impianto termico con tecnologie capaci di consumare meno e di sfruttare al meglio le fonti di energie rinnovabili – soprattutto le nuove tecnologie quali le pompe di calore ibride – è l’altro intervento che consente di accedere al Superbonus.

 

Superbonus e pompe di calore ibride

Per ottenere un forte risparmio di energia e una drastica riduzione di emissioni nocive si può sostituire la caldaia tradizionale con una pompa di calore ibrida come ad esempio la VICTRIX HYBRID: un apparecchio studiato proprio per la sostituzione e in grado di lavorare con temperature fino a 80 °C. Per questa caratteristica può essere inserita anche in vecchi impianti con termosifoni senza opere invasive.

Esistono altre pompe di calore ibride Immergas come MAGIS COMBO che offrono in più la possibilità di raffrescare l’ambiente in estate. Dal momento che le pompe di calore utilizzano energia è utile considerare l’installazione di pannelli fotovoltaici: danno un sostanzioso contributo all’aumento della classe energetica dell’edificio riducendo drasticamente i consumi in bolletta.

Sono tante le soluzioni Immergas che puntano a ottenere il risparmio energetico e la riduzione di emissioni nocive e che consentono quindi di approfittare del Superbonus 110%, permettendo di avere un cospicuo recupero fiscale nell’arco di 5 anni e di realizzare un impianto significativamente riqualificato.

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